TRE ATLETI, UNO PSICOLOGO, UN CANTASTORIE E PIÙ DI UNA CORSA
di Marco Pizzini
Scena 1
Eric:
Ero depresso a letto spento, mi sono addormentato
E ho sognato quello che ora vi narro…
Bello , era proprio un bel cane nero
Sembrava un pitbull se non erro
E zompava e zompava e mi faceva le feste e mi leccava
A me che sembravo perso
Perso e atterrato dalla peste
Io cercavo di abbandonarlo in un ascensore
E di scappare a Lisbona
Con niente in mano
E senza amore
Bow wooou se quel cane eri tu
Corri incontro al tuo cane
Abbandona il padre e il figlio
Ma il cane non lo lasciare
Non lasciare te stesso a più di un miglio
Corri incontro al tuo cane
Quel cane nero attraverso il gioco
Ti vuole far riprendere no da un cellulare
Ma da sta assurda follia
Con cui te sei giocato gran parte della tua vita male
Esci da sta sala operatoria
E abbi memoria del sogno
Lasciati libero di essere felice!
Pubblico(Giovanni , Leonessa e Pasquale): applausi!
Scena 2
Giovanni , leonessa e pasquale corrono ognuno per conto proprio ma sulla stessa strada
Giovanni :
Lasciati libero di essere felice
Leonessa:
Lasciati libero di essere felice
Pasquale :
Lasciati libero di essere felice
Giovanni:
Fare cento metri in pochi minuti ed essere il più veloce alle olimpiadi
Questo si che mi farebbe felice specie se a guardarmi da casa
Ci fosse Beatrice e la sua family
Si perché per me sarebbe un riscatto più che sociale
Dopo che le ho violato il profilo social
E ho provato senza senno
A scipparla dal suo ragazzetto
Che di mestiere fa il dj
E che è fortunato a stare accanto a lei
Leonessa:
Fare l’atleta ibrida mi fa felice
Perché a casa non lo capiscono?
Si andare a correre e poi in sala pesi
Per me son tempo e soldi ben spesi
Poi ogni tanto mi porto a letto un ragazzo
E che male c’è?
Certo l’amore vero non l’ho ancora trovato
Un innamorato perso come ce l’ha la mia amica
A me ancora non è toccato
Anzi …un toccato nel cervello come quello
È proprio quel che mi ci vorrebbe
E si questo mi fa uguale
Tale e quale ad altre merde
Pasquale :
Lasciati libero di essere felice
Voci nel cervello di pasquale:
1-non credere , non osare , non sperare
Prendi la sigaretta e accendi
2- stai bruciando gli stipendi
Bruciando tabacco
Tu non sei normale
Tu non sei matto
Non hai niente di speciale
E non c’è niente di male a farsi del male
Pasquale:
Lasciati libero di essere felice
Dice il poeta… e come farlo?
Non sanno le persone non sanno
Quanta fatica faccio più del mio avversario sul ring
Mandare a tappeto in un frangente qualcuno
In uno scontro fisico per me è apoteosi
Ma poi a luci spente , quando tutti se ne vanno
Torno a fare i conti con i miei demoni
Che saltano e parlano parlano parlano parlano…
Scena 3
Dallo psicologo
Sigmund:
Buonasera Giovanni
Giovanni:
Buonasera Dottore, mi posso accomodare ?
Sigmund :
Si prego accomodati pure
Spero che tu abbia passato una settimana serena
Le paure dell’ultima volta?
Immagino che stai in preparazione per le olimpiadi
Coraggio sfruttami
Tira fuori quello che hai dentro
Ti lascio parlare
Giovanni:
Si , mi sto preparando per i 100 metri
Devo essere il più veloce al mondo
L’unica mia paura più grande sono gli infortuni
Se mi capita qualcosa sono fottuto
Alla mia età non avrò più altre possibilità
Di rimettermi in gioco
La vita non è un videogioca con mille vite di ricambio
La vita è una soltanto
E ringraziando dio sono ancora in campo
Sigmund :
Ci pensi ancora a Beatrice ?
Mi sbaglio o hai rischiato la denuncia
Per quella ragazza di buon animo
Che ti ha evitato di giungere al minimo
Al minimo storico della tua vita sfrenata
Tra corse in pista e appresso al sesso e alla movida
Giovanni:
Vorrei vincere l’olimpiade
E magari dimostrare
Che tramite lo sport
Correndo ma sopratutto nuotando
In acque torbide
Sono rinato sopra tutto
E che si può cambiare in meglio
Senza sbagliare bersaglio
Perché prima di essere un uomo qualunque
Sono un fratello e un figlio
E non vorrei mai che qualcuno si comportasse
Con mia sorella o mia madre
Come io mi sono comportato con Beatrice
Quello che ho fatto mi ha lasciato una cicatrice
In petto
E ora so che voglio il rispetto
Ma soprattutto una donna che mi copra d’affetto
Sigmund :
Bene sento che ti sei pentito
E che cerchi il riscatto
Tu non sei matto nella maniera
In cui credi di esserlo
Tu sei una brava persona
Che ha oltrepassato dei malesseri
Comunque sia cerchiamo di essere normali il più possibile
Rimaniamo con i piedi per terra
Sia che tu vinca l’oro olimpico o che tu non lo vinca
La vera rivincita nel tuo caso
Secondo il mio naso e per quanto riguarda la ricerca scientifica
È che tu conservi uno sguardo lucido
Mica per fare un favore a me e dare valore a questa visita
Ma perché ti giunga nelle orecchie e nell’anima
Che le crisi si affrontano da uomini
Da uomo a uomo
E che la felicità la si può raggiungere ,
Che non bisogna buttar via la propria libertà
E farsi dare secchiate di merda sulle gengive dalla società
Gratuitamente,
Pensalo col cuore prima che con la mente
Ci vediamo la prossima settimana
Ciao Giovanni
Giovanni :
Grazie dottore, alla prossima settimana.
Scena 3
Sigmund :
Buonasera Leonessa
Tutto ok ?
Come va?
Prego si accomodi.
Leonessa :
Buonasera sigmund
Ancora faccio fatica a darti del tu,
Eppure sono quattro anni
Che da te vengo in cura
E ancora mi sento non capita
In questa società in cui
Un ragazzo può fare il pazzo
Ed il cazzo che gli pare
E guardano storti a me
Quando da sola mi presento
In discoteca a ballare
Sigmund:
Ancora vai in giro per club da sola?
Leonessa :
Si e senza pensarci troppo
Sigmund:
Quale altra attività svolgi sola?
Ti piace affrontare la vita in questo modo?
O è un modo per far capire al mondo
Che in solitudine si può star bene
E lo vuoi dimostrare a fin di bene?
Sai spesso mi capitano pazienti
Che proprio soli non riescono a stare
E cosi si trovano compagni o compagne di vita
Senza che le amino veramente
Giusto per non star da soli
Soli con la loro mente
Leonessa :
Come ben sai io mi alleno da sola
La mattina vado a correre
E la sera in sala pesi
Ma gli uomini mi sembrano sempre gli stessi
Voglio una botta e via
la maggior parte delle volte
E io gli regalo la mia arte,
Talune volte sono comunque meglio di un dildo
E con nessuno di questi soggetti farei mai un figlio
Si sentono matti per cazzate
E le giornate le passano al cellulare.
Per quanto riguarda le amicizie
Non le ho sapute coltivare
E a quanto pare le mie amiche
Se ne son fregate di volermi tra loro
Quindi il mio stare in grazia di dio in solitudine
Per me è oro
E sai ti invidio per il lavoro che fai
Tu sai stuzzicare il cervello
Sigmund :
Ti ringrazio leonessa
Però ti devo dire una cosa …
C’è una parte di te
Che è fondamentalmente depressa
E non accetti il fatto
Che la tua solitudine non è una scelta
E che ne sei dipendente
E come ogni dipendenza va affrontata
Innanzitutto riconoscendo il problema
Leonessa :
Io non ho nessuna dipendenza
Figlio di mignotta di uno schizzato - strizzacervelli
A me più non mi rivedi!
(Leonessa se ne va sbattendo la porta)
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