Il mio fallimento

Pubblicato il 26 aprile 2025 alle ore 17:44

TRE ATLETI, UNO PSICOLOGO, UN CANTASTORIE E PIÙ DI UNA CORSA

di Marco Pizzini

 

Scena 1

 

Eric:

 

Ero depresso a letto spento, mi sono addormentato

E ho sognato quello che ora vi narro…

Bello , era proprio un bel cane nero

Sembrava un pitbull se non erro

E zompava e zompava e mi faceva le feste e mi leccava

A me che sembravo perso

Perso e atterrato dalla peste

Io cercavo di abbandonarlo in un ascensore

E di scappare a Lisbona

Con niente in mano

E senza amore

 

 

Bow wooou se quel cane eri tu

Corri incontro al tuo cane

Abbandona il padre e il figlio

Ma il cane non lo lasciare

Non lasciare te stesso a più di un miglio

Corri incontro al tuo cane

Quel cane nero attraverso il gioco

Ti vuole far riprendere no da un cellulare

Ma da sta assurda follia

Con cui te sei giocato gran parte della tua vita male

 

 

 

Esci da sta sala operatoria

E abbi memoria del sogno

Lasciati libero di essere felice!

 

 

 

 

 

Pubblico(Giovanni , Leonessa e Pasquale): applausi!

 

 

 

 

 

 

Scena 2

 

 

 

 

Giovanni , leonessa e pasquale corrono ognuno per conto proprio ma sulla stessa strada

 

 

 

Giovanni :

 

Lasciati libero di essere felice

 

 

Leonessa:

 

 

Lasciati libero di essere felice

 

 

 

 

Pasquale :

 

 

Lasciati libero di essere felice

 

 

 

Giovanni:

 

Fare cento metri in pochi minuti ed essere il più veloce alle olimpiadi

Questo si che mi farebbe felice specie se a guardarmi da casa

Ci fosse Beatrice e la sua family

Si perché per me sarebbe un riscatto più che sociale

Dopo che le ho violato il profilo social

E ho provato senza senno

A scipparla dal suo ragazzetto

Che di mestiere fa il dj

E che è fortunato a stare accanto a lei

 

 

 

 

Leonessa:

 

 

 

Fare l’atleta ibrida mi fa felice

Perché a casa non lo capiscono?

Si andare a correre e poi in sala pesi

Per me son tempo e soldi ben spesi

Poi ogni tanto mi porto a letto un ragazzo

E che male c’è?

Certo l’amore vero non l’ho ancora trovato

Un innamorato perso come ce l’ha la mia amica

A me ancora non è toccato

Anzi …un toccato nel cervello come quello

È proprio quel che mi ci vorrebbe

E si questo mi fa uguale

Tale e quale ad altre merde

 

 

 

 

Pasquale :

 

 

Lasciati libero di essere felice

 

 

Voci nel cervello di pasquale:

 

 

1-non credere , non osare , non sperare

Prendi la sigaretta e accendi

 

2- stai bruciando gli stipendi

Bruciando tabacco

Tu non sei normale

Tu non sei matto

Non hai niente di speciale

E non c’è niente di male a farsi del male

 

 

 

Pasquale:

 

 

Lasciati libero di essere felice

Dice il poeta… e come farlo?

Non sanno le persone non sanno

Quanta fatica faccio più del mio avversario sul ring

Mandare a tappeto in un frangente qualcuno

In uno scontro fisico per me è apoteosi

Ma poi a luci spente , quando tutti se ne vanno

Torno a fare i conti con i miei demoni

Che saltano e parlano parlano parlano parlano…

 

 

 

Scena 3

 

 

 

Dallo psicologo

 

 

 

Sigmund:

 

 

Buonasera Giovanni

 

 

Giovanni:

 

Buonasera Dottore, mi posso accomodare ?

 

 

Sigmund :

 

Si prego accomodati pure

Spero che tu abbia passato una settimana serena

Le paure dell’ultima volta?

Immagino che stai in preparazione per le olimpiadi

Coraggio sfruttami

Tira fuori quello che hai dentro

Ti lascio parlare

 

Giovanni:

 

 

Si , mi sto preparando per i 100 metri

Devo essere il più veloce al mondo

L’unica mia paura più grande sono gli infortuni

Se mi capita qualcosa sono fottuto

Alla mia età non avrò più altre possibilità

Di rimettermi in gioco

La vita non è un videogioca con mille vite di ricambio

La vita è una soltanto

E ringraziando dio sono ancora in campo

 

 

 

Sigmund :

 

 

Ci pensi ancora a Beatrice ?

Mi sbaglio o hai rischiato la denuncia

Per quella ragazza di buon animo

Che ti ha evitato di giungere al minimo

Al minimo storico della tua vita sfrenata

Tra corse in pista e appresso al sesso e alla movida

 

 

 

 

Giovanni:

 

 

 

Vorrei vincere l’olimpiade

E magari dimostrare

Che tramite lo sport

Correndo ma sopratutto nuotando

In acque torbide

Sono rinato sopra tutto

E che si può cambiare in meglio

Senza sbagliare bersaglio

Perché prima di essere un uomo qualunque

Sono un fratello e un figlio

E non vorrei mai che qualcuno si comportasse

Con mia sorella o mia madre

Come io mi sono comportato con Beatrice

Quello che ho fatto mi ha lasciato una cicatrice

In petto

E ora so che voglio il rispetto

Ma soprattutto una donna che mi copra d’affetto

 

 

Sigmund :

 

 

Bene sento che ti sei pentito

E che cerchi il riscatto

Tu non sei matto nella maniera

In cui credi di esserlo

Tu sei una brava persona

Che ha oltrepassato dei malesseri

Comunque sia cerchiamo di essere normali il più possibile

Rimaniamo con i piedi per terra

Sia che tu vinca l’oro olimpico o che tu non lo vinca

La vera rivincita nel tuo caso

Secondo il mio naso e per quanto riguarda la ricerca scientifica

È che tu conservi uno sguardo lucido

Mica per fare un favore a me e dare valore a questa visita

Ma perché ti giunga nelle orecchie e nell’anima

Che le crisi si affrontano da uomini

Da uomo a uomo

E che la felicità la si può raggiungere ,

Che non bisogna buttar via la propria libertà

E farsi dare secchiate di merda sulle gengive dalla società

Gratuitamente,

Pensalo col cuore prima che con la mente

Ci vediamo la prossima settimana

Ciao Giovanni

 

 

Giovanni :

 

 

Grazie dottore, alla prossima settimana.

 

 

 

 

 

 

Scena 3

 

 

Sigmund :

 

 

Buonasera Leonessa

Tutto ok ?

Come va?

Prego si accomodi.

 

 

 

Leonessa :

 

 

Buonasera sigmund

Ancora faccio fatica a darti del tu,

Eppure sono quattro anni

Che da te vengo in cura

E ancora mi sento non capita

In questa società in cui

Un ragazzo può fare il pazzo

Ed il cazzo che gli pare

E guardano storti a me

Quando da sola mi presento

In discoteca a ballare

 

 

 

Sigmund:

 

 

 

Ancora vai in giro per club da sola?

 

 

Leonessa :

 

Si e senza pensarci troppo

 

 

Sigmund:

 

 

Quale altra attività svolgi sola?

Ti piace affrontare la vita in questo modo?

O è un modo per far capire al mondo

Che in solitudine si può star bene

E lo vuoi dimostrare a fin di bene?

Sai spesso mi capitano pazienti

Che proprio soli non riescono a stare

E cosi si trovano compagni o compagne di vita

Senza che le amino veramente

Giusto per non star da soli

Soli con la loro mente

 

 

 

Leonessa :

 

 

Come ben sai io mi alleno da sola

La mattina vado a correre

E la sera in sala pesi

Ma gli uomini mi sembrano sempre gli stessi

Voglio una botta e via

la maggior parte delle volte

E io gli regalo la mia arte,

Talune volte sono comunque meglio di un dildo

E con nessuno di questi soggetti farei mai un figlio

Si sentono matti per cazzate

E le giornate le passano al cellulare.

Per quanto riguarda le amicizie

Non le ho sapute coltivare

E a quanto pare le mie amiche

Se ne son fregate di volermi tra loro

Quindi il mio stare in grazia di dio in solitudine

Per me è oro

E sai ti invidio per il lavoro che fai

Tu sai stuzzicare il cervello

 

 

 

Sigmund :

 

 

Ti ringrazio leonessa

Però ti devo dire una cosa …

C’è una parte di te

Che è fondamentalmente depressa

E non accetti il fatto

Che la tua solitudine non è una scelta

E che ne sei dipendente

E come ogni dipendenza va affrontata

Innanzitutto riconoscendo il problema

 

 

Leonessa :

 

 

Io non ho nessuna dipendenza

Figlio di mignotta di uno schizzato - strizzacervelli

A me più non mi rivedi!

 

 

(Leonessa se ne va sbattendo la porta)

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