
IL PITTORE, MIAGOL E IL POETA di Marco Pizzini
La sorella di Orazio era una maestra di yoga e pure se ad Orazio non interessasse granché di quelle pratiche orientali quella mattina l’aveva seguita in quella giornata piena di sole in un ritiro nei pressi di Fregene.
Il primo giorno ok , Orazio provò a fare qualche mossa di stretching/ yoga e si impegnò anche concentrarsi per la meditazione di fine turno. Non continuò il percorso però e al secondo giorno si mise seduto ad un chioschetto sulla spiaggia dove si ordinò una fritturina di calamari e gamberi e chiese vino bianco e chiese birra .
Era un po’ un alcolizzato , secondo lui niente di che , era un po’ un alcolizzato ed un casinista ed allora prese la sua piccola cassa bluethuth dal borsello , la collegò all’iphone e come per magia fece partire una playlist ballereccia . Mise un po’ di soul assassin, di funky house e di rock’n’roll spinto e allegro.
Certi clienti del chioschetto borbottarono , certi si alzarono e si allontanarono , altri cominciarono a ballare come prigionieri della musica dello sciamano che li aveva stregati spronandoli come in una pizzica pugliese.
Tra i tarantolati e le tarantolate gli si avvicinarono due facce conosciute , erano Gnagno e Miagol , due persone conosciute in taluni locali e che avevano delle amicizie in comune con Orazio.
Gli si avvicinarono tutti e due sorridenti, molto probabilmente fatti di md, e gli dissero :” grandissimo! Come stai ? Allora sei vivo!”
Orazio gli chiese se avessero dell’erba , gliela passarono e Orazio fumò .
Orazio gli chiese se avessero dell’md , glielo passarono e allora Orazio ordinò una bottiglietta d’acqua alla cameriera poi bevve l’acqua con l’ md e si fece , si calò nella parte , nella parte che più gli si addice, quella del poeta maledetto.
E così iniziò a intonare questi versi per Miagol ( con tutto il rispetto per Gnagno)...
T’HO incontrata ,
Ci siam salutati
Il tuo pittore l’hai lasciato
Ai suoi quadri
( almeno stanotte)
Di me hai apprezzato subito Qualcosa che io stesso
Di me dubito in quanto dj
Hai apprezzato che io vivo per lei Per la dea musica
Che più di un pazzo giudica
E sulla quale vuole mettere le mani
Ma io ballo con gli sciamani
E tu Miagol hai danzato con loro Occhiali da sole di notte Facevate tutti lo stesso coro....
Miagol sei carina
Vestita di giallo sei una regina Una regina notturna
Da trattare bene
E certo che mi piaci eccome
Miagol sei carina
Vestita di giallo sei una regina Una regina notturna
Da trattare bene
E certo che mi piaci eccome
Miagol sei carina
Vestita di giallo sei una regina Una regina notturna
Da trattare bene
E certo che mi piaci eccome
T’HO incontrata ,
Ci siam salutati
Il tuo pittore l’hai lasciato
Ai suoi quadri
( almeno stanotte)
Di me hai apprezzato subito Qualcosa che io stesso
Di me dubito in quanto dj
Hai apprezzato che io vivo per lei Per la dea musica
Che più di un pazzo giudica
E sulla quale vuole mettere le mani
Ma io ballo con gli sciamani
E tu Miagol hai danzato con loro
Occhiali da sole di notte Facevate tutti lo stesso coro....
Il pittore sta a casa
Ti ha lasciata a me o mia musa Ma tu non hai lasciato lui
E per me so arrivati tempi cupi
Il pittore sta a casa
Ti ha lasciata a me o mia musa Ma tu non hai lasciato lui
E per me so arrivati tempi cupi
Il pittore sta a casa
Ti ha lasciata a me o mia musa Ma tu non hai lasciato lui
E per me so arrivati tempi cupi
Ti ho provato a far leggere
La mia letteradura
E tu mi hai parlato
Dell’Ulisse di james Joyce
E ora che il tempo è passato
E che la mia letteratura è fermentata Anche se non canto a the voice
E rivango il passato
Rimango dell’idea
Che io resto un povero alcolizzato
E che tu .... Hai fatto bene darmi il palo!
“Ahahahahhahha” scoppiarono tutti a ridere insieme , quei versi anche se sinceri erano buffi e un po’ ridicoli e fecero scoppiare in una risata anche un po’ per una sorta di imbarazzo generale. Gnagno disse: “non so se ce la dovrei aver con te ma mi sei mancato razza di un pazzo malefico!”
“ si ci sei mancato bestia!” Disse Miagol.
“Che musica vi metto ?” Chiese Orazio.
“ quella che ti pare basta che è ballereccia, sai cristo santo in questo mondo di morti di sonno , di gente che cammina ma è morta noi ci vogliamo ancora divertire”
“ che ne dite di Billie Jean di Michael Jackson?”
“ daje !!!!!!”
Ad Orazio piaceva far ballare la gente soprattutto con canzoni grintose che lo rappresentassero in pieno.
Anche i più scettici del chioschetto si erano ricreduti e ora tutti ballavano , si strusciavano , twerkavano .... La vita poteva essere uno spasso!
La giornata andò avanti e i proprietari del chioschetto chiesero ad Orazio di non smettere e diedero ad Orazio una prolunga con una presa per caricare iPhone e cassa.
Orazio si allontanò dalla sua postazione solo una volta, diede il suo iPhone in consegna a Gnagno e Miagol e andò a farsi fare un bocchino da una ragazza tutta culo e tette che di professione insegnava salsa.Ma a noi di quale professione facesse questa ragazza poco interessa, a noi interessa che pregò in ginocchio Orazio di venirle in bocca e sempre in ginocchio gli giurò che avrebbe ingoiato tutto.
E così i due si appartarono nel bagno delle donne e questa ragazza rimorchiata per caso prima gli leccò le palle, poi diede qualche bacetto sulla cappella e poi dentro e fuori dalla bocca succhiò il cazzo di Orazio finché Orazio non le esplose in bocca ,la poverina si era innamorata proprio di quel dj/ poeta malsano e maledetto e voleva un bacio in bocca ma Orazio la scansò e
gli disse “ magari tra qualche oretta te lo metto in fregna sdraiati su un telo sulla spiaggia ma mannaggia adesso non mi va proprio di fare altro scusami Carlotta scusami”. La ragazza aveva un nome , si chiamava Carlotta.
Orazio tornò alla sua postazione nel chioschetto ma la gente che ballava si era dileguata , la musica non c’era più e neanche Miagol , Gnagno e l’iPhone non c’erano più.
C’era però su un fazzoletto il disegno che Gnagno, il pittore, fa di solito nei suoi quadri , una gatta. Sul fazzoletto c’era scritto:trovami cane!
Tra se Orazio pensò : non penso che questo fottuto stronzo con l’appoggio di Miagol mi abbiano fottuto l’iPhone per fottermi un bene materiale, io credo che questi fottuti biricchini vogliano giocare con me. Gli piacciono i teatrini . Non sanno quanto i teatrini piacciano a me .
Chi da la caccia a chi?
Orazio temeva per la sua vita, Carlotta “la bocchinara” del cesso delle donne nel chioschetto di fregene era la moglie di uno dei proprietari del chioschetto . E ora Patrizio , il cornuto, dava la caccia ad Orazio mentre Orazio dava la caccia a Gnagno per l’iPhone.
Il nostro protagonista andò da Gianluca , amico alla lontana di Gnagno e Miagol, e gli chiese in quali posti di Roma poteva trovarli.
Gianluca gli disse che il lunedì sera Gnagno faceva dei dipinti di gatta alla serata “monday e vai!” , il martedì giravano
trastevere , il mercoledì andavano da amici , il giovedì ad una serata chic dove difficilmente Orazio sarebbe potuto entrare e il venerdì , il sabato e la domenica erano dei nomadi sciolti senza nessuna direzione.
In più gli disse che Gnagno talvolta usciva di notte con gli amici per fare dei murales su strada.
Orazio non poteva più stare nella sua casa in affitto visto che quel cornuto di Patrizio lo stava cercando , e così andò a vivere dalla nonna.
La nonna era sempre un punto di riferimento quando le cose andavano storte , dalla nonna si prendeva il vangelo e se lo leggeva , poi mangiava polpette fritte e pasta al sugo e dormiva in santa pace con la pancia piena.
Quindi per il momento il problema Patrizio era risolto, ora doveva rintracciare il pittore , doveva rintracciare Gnagno e Miagol.
Arrivò il lunedì e nonostante era aperta la caccia a Gnagno e all’iphone ,Orazio decise che era brutto presentarsi in discoteca scarico e così si procurò un bottiglione di gin e due bottiglioni di lemon che in parte svuotò per metterci il gin dentro , in più prese delle birre e si procurò dell’ Erba da portarsi dietro.
Non volle compagnia , non che nessuno volesse offrirgliela , ma comunque non cercò amicizie varie.
Sul tovagliolo di carta con disegnato sopra un gatto c’era scritto TROVAMI CANE e Orazio che si sentiva un cane in tutti gli effetti , un cane bastonato e maltrattato dalla vita, azionò il suo fiuto da cane e iniziò la caccia al pittore.
Orazio si presentò all’ingresso del locale un po’ ciucco e devastato ed allora i buttafuori non lo vollero far entrare, ma Orazio era un uomo con una missione , anzi un cane con una missione e allora adoperò il cervello , non si mise a fare a botte con i buttafuori anche perché erano tutti massicci ed erano in tanti ma aspettò davanti l’uscita del locale tracannando il bottiglion di gin lemon che era andato a recuperare dalla macchina. E aspettò , aspettò che Gnagno si facesse vivo e ad una certa Gnagno si fece vivo ma Orazio dovette correre via per pisciare dopo tutto quello che aveva bevuto.
E dovette pure subire lo sberleffo di Gnagno che gli disse: corri cane ! Ubriacone del cazzo!
Diamine gli era sfuggito per un soffio , per una pisciatina.
Orazio era furibondo in primis con se stesso e poi con quel pittore malefico.
Orazio già si era stufato di dare la caccia e così decise di ideare uno stratagemma per stanare il sorcio pittore di gatti e così propose una sfida artistica nel quartiere valcannuta ,Gnagno avrebbe dovuto fare un bel gatto proprio di fronte al quartier generale delle guardie, se ce l’avesse fatta Orazio avrebbe smesso di scrivere poesie per sempre.
Venne la fatidica sera , degli amici di Gnagno insieme a Miagol stavano facendo luce con i cellulari di notte affinché Gnagno potesse disegnare.
Orazio si scaraventò come un cavaliere oscuro sui malcapitati , ad uno diede una capocciata , ad un altro due tibiate e un jab e al terzo direttamente qualche gancio.
Poi andò da Gnagno e gli disse : sorcio! Tu sei un sorcio ! Dammi il mio iPhone ! Sei la vergogna de ogni artista di strada! hai voluto fa il teatrino ed un teatrino hai ottenuto in cambio....dammi l’iPhone subito o mi porto via pure MIAGOL”
Gnagno : dai si giocava! Comunque eccoti il tuo dannato iPhone
Gnagno da l’iPhone a Orazio .
Miagol piange : hai picchiato tutti i miei amichetti . Noi stavamo solo giocando
Orazio : io ci scrivo i miei libri sull’iphone . Non è un gioco. Non è mai solo un gioco.
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